giovedì 5 dicembre 2013

Mazzarri e quella dannata paura di vincere


Inter Trapani è l’esempio di come potrebbe essere la stagione dell’Inter.. una stagione dominata dalla paura di vincere.
Mazzarri sta facendo un lavoro eccellente, con la stessa squadra dello scorso anno è attaccato alle prime tre. Ha guidato un gruppo di giovani e vecchie glorie, col morale sotto i tacchi umiliato dalla stagione precedente, sopportando le pressioni esterne senza avere la società senza riferimento ( l’Inter non ha avuto una dirigenza da giugno fino a novembre ). Un non mercato, in estate avrà speso una ventina di milioni contro i sessanta del Napoli.
Colpi mirati: Rolando (ottimo difensore di spessore internazionale ) e tanti giovani di ottimo prospetto ( Icardi, Belfodil ) .
Che facesse bene era immaginabile. Parliamo di un allenatore eccellente, il più bravo in Italia insieme a Conte. Un allenatore che ha fatto bene ovunque, possiamo parlare di miracoli in particolare con Reggina e Napoli.
A questa serie di miracoli possiamo aggiungere anche quello che sta facendo ora con l’Inter. Oltre ad aver dato un’identità e un gioco che a sprazzi è pure piacevoli, oltra a portarla così in alto, contro le aspettative di molti, a fatto esplodere giocatori che l’anno prima non si avrebbe scommesso un centesimo su di loro. Così dopo aver creato giocatori come Maggio, Campagnaro, Lavezzi, Zuniga, Cavani, Paolo Cannavaro, Hamsik, Pazzini, rivitalizzato gente come Cassano e Pandev, è riuscito a trasformare da giocatori mediocri che erano a gente incedibile Jonathan e Alvarez. Riki Alvarez è il più grande abbaglio che abbia mai preso, giocatore lento, inconcludente senza personalità, ora l’Inter si ritrova un ragazzo che se continua con questi progressi potrebbe diventare un giocatore di livello internazionale.
Abbiamo una squadra rivitalizzata, che potrebbe avere qualche punto in più in classifica, se avesse avuto un po’ più di fortuna, ricordiamo anche un dato statistico non indifferente fino ad oggi l’Inter non ha avuto un rigore a favore.
Tutto positivo quindi per Mazzarri .. Però purtroppo emerge dall’assetto che in casa propone una paura di vincere, un prima non prenderle. Premetto che è meglio avere, dal mio punto di vista, un allenatore che pretende ordine ed equilibrio per novanta minuti, che metta tante punte che alla fine risultano inutili. Premetto anche che l’Inter in questo momento ha solo due punte, un campione che per fortuna le sta giocando tutte e un giovane che prima di aveva fatto solo quattro mesi il titolare a Parma. Detto questo alle volte la squadra appare troppo timida, Guarin posizionato dietro Palacio non rende, l’argentino si ritrova troppo solo in attacco, i centrocampisti non seguono le azioni di attacco, gli unici che si propongono sono gli esterni, si finalizza poco.
Ieri la partita di coppa Italia è stato un esempio di questo atteggiamento. Il Trapani ha fatto la sua partita gagliarda, anche un Inter di seconde linee ha fatto il suo, alla fine il problema non è il risultato ne tanto mano quei due gol incassati. Ma non si poteva provare qualcosa di diverso a livello tattico? Magari provare un assetto un po’ più spregiudicato? Cambiare modulo per l’occasione?
Ho paura che la partita di ieri rispecchi la stagione di questa Inter targata Mazzarri, buoni risultati, ma con l’amaro in bocca di vedere traguardi importanti sfumati perché non si è osato di più.
Franco Rossi diceva che MAZZARRI E’ DA PANNOLONE D’ORO VISTO CHE OGNI VOLTA CHE LA SUA SQUADRA E’ CHIAMATA A GIOCARE UNA PARTITA IMPORTANTE TRASMETTE AI SUOI GIOCATORI NEVRASTENIE E INSICUREZZE.

Sarebbe un peccato che col tutto il lavoro svolto, non si approfitterebbe degli alti e bassi di Napoli e Roma.

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