Valutare i risultati conseguiti dalle squadre Italiane in
Champions è abbastanza intricato, se ne potrebbero trarre diverse conclusioni.
La domanda che ci poniamo è il calcio italiano è lo specchio
del momento che il nostro Paese sta vivendo?
Rispondiamo a questa domanda aiutandoci con l’analisi delle
tre squadre impegnate in Champions:
Juventus: aveva un girone, non impossibile, anzi arrivare
seconda era alla sua portata. Doveva perdere al Bernabeu pareggiare la partita
in casa col Real, vincere le due con la squadra danese vincere la partita in
casa contro il Galatasaray e strappare il pareggio poi nell’ultima partita
sempre contro i turchi.
Sembra facile detto così, il calcio è imprevedibile, la
palla è rotonda, il terreno alle volte fangoso, la neve il sole eccetera.. Però
se non si riesce a superare una squadra turca e una danese, cosa si pretende
poi? Di battere il Barcellona in finale?
Analizzando i risultati della Juventus, ne deduciamo che il
calcio italiano si sia involuto, non dico che siamo alla pari del calcio turco,
ma abbiamo fatto tanti passi indietro. La squadra di Torino è la prima della
classe nel nostro campionato, è la squadra più solida, con più campioni. Ma è anche
quella che in Europa ha deluso di più.
Milan: è quella delle tre che come gioco ha deluso più di
tutte. Paradossalmente è l’unica squadra italiana ad accedere agli ottavi. Ma
onestamente il suo girone era ridicolo, doveva solamente perdere le due gare
col Barcellona, e stravincere le altre. Il Celtic è una squadra materasso, l’Ajax,
un gruppo di giovani promettenti che si muove bene in campo. Qualificarsi
all’ultima partita giocando in casa col patema d’animo, una partita patetica,
fa rabbrividire tutti i vecchi cuori rossoneri, ricordando quelle squadre che
in passato, ma non poi così lontano, si sarebbero sbranate in due minuti gli
undici scolari olandesi.
Napoli: il caso del Napoli è diverso, non si può che fare i
complimenti alla squadra. Infatti esce con gli applausi dei tifosi dal San
Paolo. Non qualificarsi con dodici punti a pari merito con la prima per la differenza
reti è dura da accettare.. Era delle tre quelle che aveva meno chance di
passare il turno, si è trovata in un girone di ferro con la finalista della
passata stagione e la prima della Premier. Al Napoli non si può che fare i
complimenti e un in bocca al lupo per il campionato.
Da questo quadro possiamo fare dei riscontri con l’attuale stato
di salute del nostro Paese? Il calcio possiamo dire che sia il termometro o lo
specchio del momento che stiamo vivendo.
Il problema delle squadre italiane, non è solamente una
questione economica, di capitali, ma anche manageriale, di strutture, di
marketing.
Partiamo dalle strutture, abbiamo impianti obsoleti, non
adatti al calcio come show, le nostre società non ricavano nulla dagli impianti
sportivi. Bisognerebbe spendere qualche parola un giorno sul modello dello Juventus Stadium,
troppo pompato dai media. Non assicurano gli incassi che invece hanno le
squadre inglesi tedesche e spagnole. Il nostro calcio non tira più, si è impoverito.
Purtroppo certi padroncini hanno rovinato il campionato, c’è troppa politica.
Abbiamo un management scarso, pensate ai milioni buttati in
questi anni da Juventus Inter e Milan.
Insomma farsi scappare ad esempio, un campione come Drogba per prendere certi
brocchi fa rabbrividire.
Però pensiamo al Napoli che ha messo cuore e grinta, ha
fallito ma ne è uscito a testa alta. Abbiamo tanti difetti, ma siamo coriacei,
potrebbe essere per tutti noi uno spunto a non mollare.
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