giovedì 20 marzo 2014

352 UNO SCHEMA O UN DOGMA?





Fiorentina Juventus è stata una di quelle partite che ti portano a farti una domanda... Ma chi ha inventato il 352?
Il 352 è lo schema del momento in Italia, giocano così Juventus, Inter, Fiorentina, Genoa, da un po' di tempo anche il Torino di Ventura, con questo modulo si intende infoltire il centrocampo e coprire con cinque uomini quando si effettua la fase difensiva. In Europa questo modulo non è molto adottato, ricordo il Dortmund di Klopp e l'Athletic Bilbao di Marcelo Bielsa, un  352 si è visto anche nel Barcellona di Guardiola.
Gli allenatori che hanno come punto di forza questo schema sono in Italia Mazzarri e fuori dai confini nazionali Bielsa. L'allenatore argentino ha raccolto ottimi risultati proponendo il 352 in coppa america col Cile, fu lui per primo a posizionare Vidal davanti alla difesa, come regista basso, alle volte usandolo anche come difensore centrale nella difesa a tre.
Mazzarri invece con questo modulo ha lanciato tanti esterni, ricordiamo Maggio, Zuniga, Armero, Ziegler, Nagatomo e l'ultima impresa più recente trasformare Jonathan in un giocatore di calcio.
Guardiola adottò il 352 nell'ultima fase della sua carriera a Barcellona, esordì con questo modulo in un Milan Barcellona di Champions due anni fa, la sua idea era quella di mettere più centrocampisti possibili e si inventò Mascherano difensore centrale.
I pregi di questo modulo sono quello di dare una maggiore solidità difensiva alla squadra, infatti in fase difensiva si ritrova cinque sei, se si conta anche il centrale di centrocampo, giocatori in copertura. un altro vantaggio è quello di avere un centrocampo folto, che può creare un bel gioco e una pericolosità in fase d'attacco sfruttando le fasce e allargando le maglie delle difese avversarie.
Fondamentali per questo modulo sono chiaramente gli esterni, questi devono avere due caratteristiche saper difendere e attaccare, coprire un'intera fascia  avere dei piedi buoni e un discreto senso del gol. Questi esterni devono avere caratteristiche leggermente più difensive che offensive, in quanto sono fondamentali nelle diagonali difensive. Ora di giocatori così nel mondo ce ne saranno pochi, è questo è uno dei motivi per il quale questo modulo non è molto usato. 
Bisogna crearselo più che cercarlo,  l'esterno deve assimilare bene tutti i movimenti che deve compiere in entrambe le fasi. A mio parere è assurdo mettere un esterno d'attacco in quel ruolo, perché la squadra non avrebbe copertura, così come renderebbe sterile la fase offensiva mettendo un esterno che sappia solo difendere.
Detto tutto questo mi chiedo solamente una cosa, ma perché continuare a schierare la Fiorentina col 352, schiacciando in difesa Quadrado, una eccellente ala, ma uno che non sa difendere? di esempi se ne possono fare tanti, ad esempio in Juventus Fiorentina di campionato, quando Asamoah si è bevuto Quadrado in area di rigore e poi segnato; in Fiorentina Inter quando l'Inter poteva anche dilagare se avesse avuto una punta assetata di gol, Nagatomo aveva le praterie, e in ultimo la partita di questa sera, inspiegabile vedere l'ala costretta a stare per novanta minuti fare il terzino, non potendo salire perchè non aveva copertura dietro.
Non sono un amante di questo modulo, sicuramente mi sbaglierò però questa scelta da parte di Montella non mi è sembrata felice.

sabato 8 marzo 2014

Dal BLOG DI FRANCO ROSSI: L’ULTIMA SQUADRA AD INVENTARE CALCIO E’ STATA L’AJAX. TORINO, MILAN (DI SACCHI) E BARCELLONA NE SONO STATI GLI IMITATORI MIGLIORI.




L’ignoranza, specialmente quella degli italiani, è stata la causa di molti (troppi) delitti calcistici commessi in nome dell’Ajax.
All’inizio degli anni Settanta la squadra di Amsterdam, fondata da emigranti greci (da qui il nome in memoria di Ajace), incantò il mondo con un calcio assolutamente nuovo, straordinario e bellissimo persino da un punto di vista estetico.
Difensori in grado di giocare con entrambi i piedi in ogni settore, centrocampisti capaci di contrare, costruire e concludere, attaccanti che segnano, rientrano e ripartono.
Tutti i singoli dotati di grandissima tecnica individuale messa al servizio di una squadra tatticamente straordinaria. Fuorigioco sistematico, pressing dappertutto e gli avversari non semplicemente battuti, ma stracciati e annichiliti. I successi europei di quell’Ajax convinsero molti allenatori a intraprendere la strada del “gioco all’olandese” senza accorgersi che quella strada poteva essere seguita, ma a patto di disporre di atleti straordinari bravissimi “anche” e sopratutto a giocare al calcio.
Di gente simile in precedenza se ne era vista poca.
In Italia c’erano stati Ferrari negli anni Trenta e Valentino Mazzola nel decennio successivo che avevano impersonificato il calciatore capace di fare tutto e farlo bene.
Nel mondo l’argentino Di Stefano, l’ungherese Boszik, il brasiliano Pelè e l’inglese Bobby Charlton erano riusciti a mostrare una bravura tecnica, una duttilità tattica e una potenza atletica simile a quella degli olandesi.
Ma non se ne erano mai visti tanti assieme come in quell’Ajax. Johann Cruijff era un fuoriclasse assoluto, Krol e Sourbier difensori in gradi di dettare precisi passaggi di quaranta metri come se avessero un telemetro nei piedi, Haan era in grado di fare il regista, il cursore, l’incontrista e l’attaccante con la stessa naturalezza.
E cos via.
L’Ajax vinceva tutto e la nazionale olandese niente.
Perché? La domanda se la ponevano in pochi, non se la ponevano di sicuro quegli allenatori che in ogni parte del mondo (e purtroppo anche in Italia) decisero di imitare quel modo di interpretare il calcio.
L’Ajax vinceva perchè aveva dei campioni che altre squadre di club non avevano. Non vinceva “solo” per il modulo.
L’Olanda perdeva i campionati del mondo per un motivo molto semplice: la Germania nel 1974 e l’Argentina nel 1978 disponevano di squadre che sul piano individuale erano superiori.
A parità… di bravura (e anche quando il gap era minimo) vincevano gli olandesi perchŠ sul piano tattico erano superiori.
Quando anche le individualità degli avversari erano superiori l’Olanda perdeva.
Non solo per inferiorità, ma anche perché il suo modo di giocare era a senso unico e non prevedeva variazioni tattiche. Illuminante la finale del Mondiale 74′ con la Germania.
In vantaggio per uno a zero dopo un minuto (rigore di Cruijff) l’Olanda continua a giocare in attacco senza pensare a difendersi e sui contropiedi micialiali è riuscita a perdere un titolo che con un minimo di saggezza mai e poi mai avrebbe perso.
In Italia le squadre che meglio hanno saputo imitare l’Ajax sono state il Torino di Radice, che in Europa non ha vinto niente perchè i suoi giocatori erano “solo” i migliori degli italiani (le frontiere erano chiuse) e il Milan di Sacchi che ha vinto ovunque, perché con Gullit, Rijkaard, Van Basten, Baresi, Maldini,Donadoni ecc, sarebbe stato difficile anche pareggiare.
Senza tener conto che non c’erano le inglesi che negli otto anni precedenti la squalifica avevano visto sette coppe campionai: quattro con il Liverpool, due con il Nottingham e una con l’Aston Villa.
Franco Rossi
(Fonte: www.francorossi.com)